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L'energia vitale dei Vini di Luce analizzata con metodi scientifici

NOÛS - Cooperativa Vino Nuovo 

L'energia vitale dei Vini di Luce analizzata con metodi scientifici

Tempo di lettura: 4 min.

Il metodo Vini di Luce, scelto dalla Cooperativa Vino Nuovo, è un metodo innovativo che si affianca ai più noti vini Biologici, vini Biodinamici e soprattutto ai vini Naturali, con qualche differenza legata proprio all'analisi delle energie vitali nel prodotto. Quando si parla di energie vitali negli alimenti si tocca un argomento un po' "borderline", non riconosciuto dalla scienza ufficiale. È, quindi, sempre difficile parlarne dati alla mano. In nostro aiuto arriva un laboratorio svizzero, il Vision Lab, che ha evidenziato come l'analisi della forma geometrica dei cristalli e le bioenergie presenti nel prodotto vadano di pari passo. Andiamo quindi ad analizzare i risultati del Vision Lab di Zurigo dopo l'analisi sui Vini di Luce.

Logo Vision Lab

Presso i laboratori di Vision Lab sono stati analizzati 3 tipi di vini, un rosso convenzionale, un rosso naturale senza solfiti e un vino rosso della Vini di Luce, con pochi solfiti (nei limiti ammessi dal naturale). Tutti i vini hanno dato dei risultati a livello di energie vitali. Infatti il vino può trasmettere energia, qualsiasi tipo di energia, e questa energia può essere misurata attraverso la forma geometrica dei cristalli. Il procedimento consiste nel far evaporare gocce di vino a 1200° in una camera di quantizzazione dove non c’è nessuna interferenza dal punto di vista elettromagnetico. Quello che rimane sono le ceneri che vengono poi ingrandite al microscopio a vari ingrandimenti per analizzare la cristallizzazione risultante.

A differenza di tanti altri tipi di analisi chimiche dove la qualità del prodotto viene sempre data per la presenza o meno di una sostanza, quindi sempre dalla quantità di una elemento, qui si va ad analizzare la qualità di questi elementi. In pratica, abitualmente si dice che un prodotto è buono perchè ha una quantità di determinate proteine, ecc... Ma non si parla mai della qualità esatta della produzione, cioè qual'è la qualità di quel tipo di proteina. Con i metodi tradizionali è difficile da stabilire. Ecco che questo tipo di analisi innovativa, anche se è a dire il vero ormai è più di 30 anni che c'è, fa vedere la qualità profonda di un alimento.

Quelle che vedete qui sotto sono le foto delle gocce del vino convenzionale dopo l’evaporizzazzione, quindi dei cristalli del vino. Cosa si nota? Si nota che un vino convenzionale ha una forma dei cristalli completamente disarmonica e addirittura (la seconda foto in alto a destra) ci sono delle macchioline marroni che i ricercatori mi hanno detto potrebbero essere metalli pesanti. Poi ci sono degli inizi di cristallizzazione, ma si vede che il contorno tra l'esterno e l'interno della goccia è molto leggero, quasi invisibile. Cosa vuol dire avere una cattiva qualità dal punto di vista delle energie vitali? Vuol dire che questo vino e difficilmente verrà tollerato dal nostro organismo. Le nostre cellule riconoscono le vibrazioni legate alle energie vitali e aprono o meno la parete cellulare, e quindi la capacità di assorbimento di una molecola, proprio in base all'energia vitale.

Vediamo ora l'analisi del vino naturale senza solfiti (fotografie sotto). Ha queste forme bellissime, soprattutto vediamo come il contorno tra l'esterno e l'interno della figura, quindi la goccia, sia molto marcato. Questo è un altro indice importante di energia vitale. C'è stato un processo che ha determinato un innalzamento della qualità rispetto al convenzionale.

Vediamo poi che il vino rosso della Vini di Luce, con solfiti inferiori ai 50 mg/l di anidride solforosa, ha un altro tipo di immagine cristallografica, però sempre molto positiva (foto sotto). Infatti è valutato dai laboratori addirittura energeticamente più alto rispetto al vino rosso senza solfiti. Una possibile spiegazione può essere trovata dal punto di vista prettamente chimico: durante la trasformazione e conservazione del vino si può assistere a fenomeni ossidativi che causano quindi una una perdita di elettroni e di energia. La presenza di solfiti potrebbe aver mantenuto e garantito maggiormente la vitalità del vino. E non solo la vitalità, con questa energia sono rimasti anche il gusto e il profumo caratteristici del territorio.

Da questi risultati si evince che l'utilizzo dei solfiti in piccola quantità non è un aspetto negativo, addirittura può essere positivo. Il vino preserva al meglio il gusto e l'aroma del territorio in cui è stato prodotto. Ed è per questo che la Vini di Luce ha scelto di seguire la via di Vini Naturali, ma con specifiche ben precise che li distinguono. Infine, ecco dimostrato che si può fare vino altamente energetico garantendo, oltre ad un piacere gustativo elevato, un livello energetico addirittura superiore.

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